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Effetti collaterali e complicanze in Medicina Estetica

Quando si parla di Medicina Estetica mettere in evidenza soltanto i risultati che possono essere conseguiti con i suoi trattamenti non è di certo esaustivo. Per rendere completo l’argomento è corretto ed interessante parlare anche dei rischi che si possono correre in alcune circostanze.

Spesso, queste procedure e/o trattamenti, vengono dai social media o dalle riviste, raccontate come delle procedure molto semplici e banali.

Sono in  moltissime, infatti, a non conoscere i rischi che si possono correre con alcuni trattamenti di Medicina Estetica; ciò, porta la paziente ad affidarsi al primo medico che capita, magari allettata dal costo estremamente conveniente che le viene proposto, ma non in linea con il mercato della Medicina Estetica eseguita dai veri professionisti, che oltre a mettere in pratica scrupolosamente le loro conoscenze, utilizzano prodotti che rappresentano il top di gamma nei mercati del filler, della tossina botulinica, delle biorivitalizzazioni ed anche delle tecnologie laser.

Oggi cercheremo di capire insieme quanto incida, in tema di complicanze ed effetti collaterali, l’errore tecnico, la scelta del prodotto, la scorretta indicazione, l’errata comunicazione in Medicina Estetica, e in che modo il Medico deve agire per risolvere le problematiche che potrebbero presentarsi successivamente all’esecuzione del trattamento.

Innanzitutto, è molto importante informare e rendere consapevoli i pazienti che intendono approcciarsi ai trattamenti di Medicina Estetica, di quelle che sono le caratteristiche del trattamento, del modo in cui lo stesso viene effettuato, dei rischi, delle modalità esistenti per intervenire nel caso in cui sopravvengano problematiche, degli effetti collaterali, dei tempi di recupero, etc. etc.

EFFETTI COLLATERALI, EVENTI AVVERSI E COMPLICANZE: COSA SONO E QUALI SONO LE DIFFERENZE

Gli effetti collaterali sono quegli eventi di modesta entità che sono previsti nella normale routine del trattamento Medico Estetico che possono essere minimizzati con una buona preparazione ma che statisticamente sono abbastanza frequenti.

Un esempio su tutti è il livido, ma bisogna fare una piccola specificazione: l’ecchimosi è diversa dall’ematoma.

Nel momento in cui il Medico punge, anche quando l’ago è sottile, anche se la zona è stata ben anestetizzata con il vasocostrittore può accadere la rottura di un piccolo capillare che darà origine successivamente a un puntino blu che di solito ha un paio di millimetri di raggio e che si riassorbe nel corso di pochi giorni.

Quando Invece il vaso sanguigno coinvolto è un vaso di entità maggiore, ad esempio, una venula o una vena allora, sicuramente si presenterà il vero e proprio ematoma.

L’ematoma è uno stravaso di sangue ben più importante del livido e di solito si forma a un livello più profondo divenendo visibile anche dopo 20 / 36 ore dal trattamento per cui la risoluzione è più lunga e può perdurare anche un paio di settimane.

Ci sono alcune sedi del viso più soggette di altre alla loro formazione; I trattamenti che danno luogo più frequentemente di altri alla formazione degli ematomi sono quelli in cui, ad esempio, viene trattata la ruga della marionetta.

Se la paziente è stata però adeguatamente preparata non assumendo, ad esempio, farmaci antinfiammatori nei giorni che precedono i trattamenti e se non segue terapie anticoagulanti, gli effetti collaterali possono essere minimizzati.

Dopo un trattamento filler, dopo una laser terapia, una radiofrequenza frazionata con micro-aghi, come effetto collaterale ci si può aspettare un rossore più o meno importante o un gonfiore.

Si tratta di effetti collaterali prevedibili e ben gestibili ma di cui il paziente deve esserne a conoscenza.

EVENTI AVVERSI E COMPLICANZE

Le complicanze sono eventi fortunatamente più rari che però coinvolgono zone importanti del volto.

Se non affrontati prontamente, con tutti gli strumenti possibili, potrebbero lasciare delle tracce poco gradevoli dal punto di vista estetico.

Una delle complicanze più gravi risiede nel trattamento più richiesto che è l’iniezione del filler con acido ialuronico.

Pur trattandosi di eventi rari si tratta di situazioni che possono presentarsi e che devono essere gestite con la massima competenza e prontezza.

Se l’acido ialuronico viene iniettato in sedi scorrette può causare delle conseguenze più o meno gravi, in casi limite e rarissimi anche la cecità.  

Il Medico deve sapere cosa non fare o quanto meno sapere come intervenire per riuscire a limitare il suo errore.

Uno dei trattamenti “più importanti” in Medicina Estetica dal punto di vista delle complicanze e degli eventi avversi è il Rinofiller;

Il Rinofiller è uno dei trattamenti di medicina estetica più rivoluzionari e recenti che mira ad armonizzare un naso dalle curve irregolari.

Si tratta di una metodica molto soddisfacente in termini di risultato ma più rischiosa da praticare poiché il naso è una regione che ha una vascolarizzazione particolare; quando il filler viene iniettato ci si espone, rispetto ad altre aree, alla possibilità di pungere un’arteria.

In questo caso il problema che ne consegue non è l’ecchimosi ma la possibilità che venga istruito il vaso che porta il sangue a valle.

Se il Medico che esegue il trattamento non è adeguatamente preparato e pronto nel mettere in pratica le procedure necessarie, la zona potrebbe andare in necrosi, determinando dunque, la morte del tessuto.

Il Medico prima di procedere all’esecuzione di questo tipo di trattamento deve essere perfettamente cosciente e in grado di saper intervenire in caso di pericolo, assumendosi in tal modo il rischio.

La scelta del giusto Medico Estetico non è assolutamente da sottovalutare poiché, quando vengono eseguiti questi trattamenti, l’ambulatorio deve sempre possedere la “Ialuronidasi” il cosiddetto “antidoto” al filler a base di acido ialuronico, che adeguatamente utilizzato da mani esperte, riuscirà a risolvere il problema dell’ostruzione evitando esiti negativi del trattamento.

Tra le tante complicanze, in medicina estetica, vi è anche la “Ptosi palpebrale da botulino”.

Si tratta di una delle più rare fra tutte ed è del tutto reversibile.

La Ptosi palpebrale da botulino può presentarsi fino al 5% dei pazienti quando il trattamento è eseguito da un medico inesperto, ma la sua incidenza può essere ridotta sotto l’1% quando ci si affida a un medico formato ed esperto in questa procedura.

Questo effetto indesiderato compare tra i 5 e i 14 giorni dopo il trattamento col botulino.

Sono molti I motivi per i quali potrebbe capitare,

ad esempio:

  • Quando si iniettano troppe unità o quando il Botox viene diluito impropriamente con la soluzione fisiologica o con l’adrenalina, o ancora quando si utilizza una siringa che non permette di visualizzare con massima precisione la dose iniettata.
  • Quando si inietta nel punto sbagliato.
  • Quando il botulino migra dopo l’iniezione da un’area all’altra
  • Quando la fronte non viene valutata in maniera appropriata durante il consulto.

Alcuni pazienti hanno un eccesso di pelle sulla palpebra superiore e inconsciamente tendono a mantenere le sopracciglia elevate per compensare e avere gli occhi più aperti. Costringere con il Botox la muscolatura a rilassarsi non permette questa compensazione, causando la sensazione di palpebre pesanti e l’aspetto più stanco. Altri pazienti possono avere muscoli facciali più o meno forti rispetto ad altri, quindi usare una dose standard per tutti i pazienti può causare un trattamento eccessivo o insufficiente in base al caso.

  •   Quando i pazienti non seguono le disposizioni e i consigli post-trattamento da parte del medico, causando la migrazione del Botox in altre aree.
  • Quando il paziente si è sottoposto in precedenza a interventi di chirurgia nella regione periorbitale che ne hanno alterato l’anatomia dei tessuti.
  • In rari casi il Botox può causare edema della palpebra. Questo effetto indesiderato ha cause ancora non ben chiarite, ma generalmente si risolve senza trattamento nel giro di due settimane.

Gli effetti indesiderati non sono sempre colpa del medico ma un medico esperto può di certo ridurli; talvolta le complicanze possono presentarsi a causa dell’anatomia individuale del paziente, a causa della risposta individuale al farmaco o a causa di altre circostanze poco prevedibili o governabili.

Anche per questo trattamento, nel caso di insorgenza di eventi avversi, un buon Medico Estetico avrà i mezzi per prendere in mano la situazione e risolverla in base alla singola complicanza:

  • Se la palpebra cadente è causata dall’iniezione non uniforme del Botox, questo si può correggere facilmente con un ulteriore trattamento per bilanciare.
  • Il medico può prescrivere inoltre un collirio adatto a stimolare la muscolatura che fa sollevare la palpebra superiore, risolvendo temporaneamente il problema.

Il consiglio più importante per prevenire la ptosi di palpebra o sopracciglio, gli eventi avversi che possono intervenire nell’esecuzione del rinofiller o di trattamenti filler in genere, è quello di rivolgersi a un professionista con adeguati studi, conoscenza ed esperienza.

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Maria Pennisi

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